“Per disegnare bisogna assimilare le forme delle cose che ci sono intorno. Molta gente pensa di non esser capace di disegnare, io credo invece che il problema sia di non saper vedere le cose per davvero. Se si è capaci di uno sguardo esatto allora si riesce anche a disegnare. Non si disegna con le mani, ma con gli occhi e soprattutto con la mente.”
La quinta verità vuole alludere a una caratteristica che abbiamo ritrovato in modo ricorrente nel lavoro di Vittorio Giardino: una narrazione e una poetica che tendono a essere sempre interrogative e costantemente dubitative. Al di sotto del nitore del segno, dell’elegante evidenza delle immagini, della compostezza classica delle tavole, si nasconde un grumo di domande che non potranno avere risposta. Perché cercano di sondare i segreti dei nostri comportamenti e delle nostre convinzioni, le motivazioni recondite di gesti a dir poco scomodi, le trame difficili da districare dalle pastoie dei giochi di potere, degli interessi economici o politici o sentimentali, l’imperscrutabile procedere della Storia.
A cura di: Hamelin
Dati: 183 pag. ill.
Editore: comma 22
Anno: 2013
INDICE
Vittorio Giardino: il fumetto come progetto di Enrico Fornaroli
Senza via d’uscita di Emilio Varrà
Sam Pezzo e Sarti Antonio di Loriano Macchiavelli
Dal giallo d’azione allo spionaggio dei ricordi di Luigi Bernardi
Il Giardino delle delizie di Steve Della Casa
Il diritto di raccontare storie di Francesco Guccini
La Storia secondo Giardino di Luca Alessandrini
La felicità impossibile. Gli eroi di Giardino e le donne di Luca Raffaelli
Un omaggio di André Juillard
Vittorio Giardino e l’ebraismo di Giorgio Albertini
Lo stile della distanza di Matteo Stefanelli
Un classicismo à la Giardino di Thierry Groensteen
Un autore elegante di Paco Roca
La necessità di essere (abbastanza) tranquillo di Vittorio Giardino
Profilo biografico
Bibliografia italiana essenziale
Bibliografia critica essenziale