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Scuola delle donne e
Le stanze educative

Immagine di Katrin Stangl

Un gruppo di LXL ha affiancato le educatrici e gli educatori del SEST – Servizio Educativo e Scolastico Territoriale, che si occupano delle attività socio-culturali nel Polo Pilastro, quali Stanze Educative, con attività per adolescenti in dispersione scolastica, Scuola delle donne, la scuola di italiano per donne migranti, e dei laboratori dedicati al cucito e alla sartoria, alla musica e alla falegnameria.

I ragazzi e le ragazze di LXL hanno potuto inserirsi all’interno di questa progettualità sia prendendo parte alle attività già in essere, che ideando dei nuovi percorsi laboratoriali da proporre ai vari gruppi di adolescenti e adulti che attraversano e frequentano gli spazi di Polo Pilastro.

Scuola delle donne

All’interno della scuola di italiano per donne migranti, le ragazze e i ragazzi di LXL, oltre all’affiancamento e alla partecipazione alle lezioni di italiano e della sartoria, hanno creato occasioni di incontro con i libri e le storie.
Si sono occupati in particolare della ricerca di testi adatti a persone adulte con una conoscenza base della lingua per ideare e strutturare un lavoro su libri e albi illustrati, della progettazione di attività sia teoriche che pratiche svolte durante le mattine di apertura della scuola e dell’ideazione di attività per bambine e bambini che frequentano la scuola delle donne con le madri, che trasmettessero l’importanza della lettura fin dalla prima età.

Stanze educative

La progettazione dei laboratori è stata condivisa con le educatrici e gli educatori del Polo Pilastro a partire dai bisogni e dalle difficoltà, così come dai desideri e dagli interessi, del gruppo di adolescenti in dispersione scolastica.

In questa prima fase si è scelto di lavorare sul tema dell’ibrido, che ha permesso di approfondire altre questioni emerse dal dialogo con i ragazzi e le ragazze, come la percezione del proprio corpo nello spazio (rispetto al proprio punto di vista e allo sguardo esterno), sia nella sua totalità che come insieme di parti che possono portare con sé lacerazioni ideali o affettive. Dalla riflessione nata dal confronto in gruppo e dalla condivisione di libri e storie, le ragazze e i ragazzi hanno lavorato alla costruzione del proprio ibrido personale attraverso diverse tecniche, dal collage alla pittura, dalle più semplici tecniche di incisione all’assemblage di oggetti trovati o costruiti appositamente, grazie alla collaborazione con i laboratori di sartoria, falegnameria e serigrafia nel Polo.

Dopo un primo momento collettivo, ascoltando i bisogni e i desideri dei e delle partecipanti, si è deciso di costruire dei momenti ad hoc per le diverse soggettività, pensati seguendo la volontà individuale di approfondire specifiche tematiche, tenendo come punto di partenza i libri e le storie.

Il primo percorso è stato ideato in continuità con la proposta iniziale, per focalizzarsi poi sui temi del sogno, dell’onirico e del fantastico. Il confronto collettivo sui temi, a partire dalle suggestioni proposte da ciascuno/a (attraverso opere della storia dell’arte, albi illustrati, poesie, racconti, romanzi e fumetti), è stato accompagnato da un’attività più pratica legata alle tecniche del collage, della monotipia e dello scruber.

Il secondo percorso ha unito il tema dell’ibrido all’interesse per la serie animata Tartarughe Ninja e si è sviluppato con la creazione di personaggi disegnati che diventano poi protagonisti di un fumetto sceneggiato e disegnato dal gruppo. Il laboratorio è stato occasione di approfondimento sul fumetto e il manga, proponendo nuove letture e stimolando la competenza nel leggere e costruire inquadrature e sequenze, dialoghi e caratteri, nella gestione degli spazi, dei pieni e dei vuoti.

Il terzo percorso, a partire da loro sollecitazioni sul tema della sessualità, si è aperto al dibattito collettivo su tradizioni culturali, femminilità e le sue conseguenti aspettative sociali, stereotipi di genere e la loro socializzazione, relazioni e affettività, riflettendo anche su come tutti questi aspetti agiscano su di noi anche per gli aspetti più quotidiani. Per i pensieri, i disegni, gli appunti e le riflessioni più personali ogni persona ha costruito un quadernino, tagliando fogli e rilegandoli con ago e filo.

LXL. Leggere per leggere Bologna è un progetto di Hamelin Associazione Culturale, presentato nell’ambito di Scuole di Quartiere, sostenuto dal PON Città Metropolitane 2014-2020 e coordinato dal Patto per la lettura Bologna. Il progetto è cofinanziato dall’Unione europea | Fondo Sociale Europeo | Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020