Una riflessione sulla figura dell’eterno bambino e sulla sua presenza radicata nella nostra contemporaneità.
“I ragazzi saranno ragazzi” era il motto diffuso presso gli inglesi all’affacciarsi del Novecento. Era anche il titolo di un libro in cui si passava in rassegna la letteratura preferita in quel periodo dai ragazzi, con protagonisti che erano giovani recalcitranti e trasgressivi, sistematicamente in lotta con le istituzioni, con le regole, con il mondo degli adulti e dei padri. La lotta diventa solo più aperta, più dichiarata e programmatica quando entra in scena, inaugurando il XX secolo, il personaggio di James Barrie: Peter Pan. Peter negli adulti vede dei pirati e dei nemici, con loro non si confronta se non in termini spadaccini, e dicendo di non voler crescere pone la crescita come questione allora non scontata, non necessariamente data, ma problematica, dubitabile e discutibile.
Scarica qui l’editoriale
IN QUESTO NUMERO
– Da qualche parte sulla riva del Tamigi di Antonio Faeti
– I don’t wanna grow up. Crescita a tempo di rock’n’roll di Emilio Varrà
– Quei nidi li ho mangiati anch’io! di Felice Pozzo
– Sognando la bella avventura di Fulvio Scaparro
– Il pene di Peter Pan di Vittorino Andreoli
– L’acchiappatore nella segale di Giorgia Grilli
– La sindrome della maschera e la sindrome di Peter Pan di Fabio Troncarelli
– Peter Pan inattuale. Conversazione con Georges Lapassade di Veronica Bonanni
– Peter Pan: la scelta dell’ossimoro di Giorgio Cusatelli
– Lolita e Peter attraverso lo specchio. Due contributi per un possibile dibattito di Federica Rampazzo, Elena Massi
– Di fumetti, in tarda estate di Antonio Faeti
LA CAMERA OSCURA
Le ninfe di Peter (Weir)
OTTO GIORNI IN UNA SOFFITTA
Pipino, della sublimazione dell’orfanezza
TIN TIN, PHANTOM & CO.
Un insolito fandango
RICORDO DI FERDINANDO TEMPESTI
di Antonio Faeti
CLASSICO DEL FUTURO
Gaye Hiçyilmaz, Vietato rubare le stelle
LA STANGATA
Pat Brisson, Ritagli di cielo
PERCORSI DI LETTURA
Volare per crescere di Marcella Terrusi
3. Il secolo di Peter Pan
Una riflessione sulla figura dell’eterno bambino e sulla sua presenza radicata nella nostra contemporaneità.
“I ragazzi saranno ragazzi” era il motto diffuso presso gli inglesi all’affacciarsi del Novecento. Era anche il titolo di un libro in cui si passava in rassegna la letteratura preferita in quel periodo dai ragazzi, con protagonisti che erano giovani recalcitranti e trasgressivi, sistematicamente in lotta con le istituzioni, con le regole, con il mondo degli adulti e dei padri. La lotta diventa solo più aperta, più dichiarata e programmatica quando entra in scena, inaugurando il XX secolo, il personaggio di James Barrie: Peter Pan. Peter negli adulti vede dei pirati e dei nemici, con loro non si confronta se non in termini spadaccini, e dicendo di non voler crescere pone la crescita come questione allora non scontata, non necessariamente data, ma problematica, dubitabile e discutibile.
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IN QUESTO NUMERO
– Da qualche parte sulla riva del Tamigi di Antonio Faeti
– I don’t wanna grow up. Crescita a tempo di rock’n’roll di Emilio Varrà
– Quei nidi li ho mangiati anch’io! di Felice Pozzo
– Sognando la bella avventura di Fulvio Scaparro
– Il pene di Peter Pan di Vittorino Andreoli
– L’acchiappatore nella segale di Giorgia Grilli
– La sindrome della maschera e la sindrome di Peter Pan di Fabio Troncarelli
– Peter Pan inattuale. Conversazione con Georges Lapassade di Veronica Bonanni
– Peter Pan: la scelta dell’ossimoro di Giorgio Cusatelli
– Lolita e Peter attraverso lo specchio. Due contributi per un possibile dibattito di Federica Rampazzo, Elena Massi
– Di fumetti, in tarda estate di Antonio Faeti
LA CAMERA OSCURA
Le ninfe di Peter (Weir)
OTTO GIORNI IN UNA SOFFITTA
Pipino, della sublimazione dell’orfanezza
TIN TIN, PHANTOM & CO.
Un insolito fandango
RICORDO DI FERDINANDO TEMPESTI
di Antonio Faeti
CLASSICO DEL FUTURO
Gaye Hiçyilmaz, Vietato rubare le stelle
LA STANGATA
Pat Brisson, Ritagli di cielo
PERCORSI DI LETTURA
Volare per crescere di Marcella Terrusi